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La Terapia Cognitivo-Comportamentale e disturbi dell'attenzione

Perchè mio figlio non rispetta le regole

La terapia cognitivo-comportamentale utilizza un approccio psicoeducativo per comprendere i meccanismi che attivano il ciclo della rabbia e permette di acquisire abilità cognitive e comportamentali per imparare strategie di problem solving più funzionali.
E' importante riconoscere le proprie emozioni, ascoltare ed ascoltarsi, così da essere meno impulsivi e mettere in atto comportamenti più meditati. L'auto osservazione permette di avere un feedback su di sé, favorendo dialogo interno e autocontrollo.

Molte volte gli eventi quotidiani vengono percepiti come minacciosi, provocatori o frustranti, e di conseguenza si sperimenterà un'elevata attivazione neurovegetativa che guiderà le attività cognitive e le conseguenti risposte comportamentali. A partire dall'analisi delle percezioni e delle aspettative si possono modificare i filtri che orientano l'attenzione selettiva verso determinati stimoli. Già questo permetterà di avere una visione meno minacciosa e più veritiera; non sentendosi in costante pericolo, i bambini avranno comportamenti meno provocatori e riceveranno risposte più positive da parte di adulti e coetanei.

Si possono inoltre acquisire nuove abilità per imparare a chiedere aiuto nelle situazioni di stress e trovare alternative all'aggressività nella gestione di una rabbia persistente e inappropriata. Imparare a parlare a se stessi attraverso l'auto dialogo e scoprire modalità relazionali più assertive sono alcune delle strategie che permettono di migliorare il funzionamento sociale.

La terapia con un bambino, svolto attraverso l'ausilio di uno psicologo esperto, prevede parallelamente la presa in carico dei genitori; è necessario accogliere le loro sensazioni, siano esse di rabbia verso comportamenti considerati non modificabili e incontrollabili o emozioni di fallimento, frustrazione e colpevolizzazione.
Spesso si ha bisogno di una persona esterna al nucleo familiare per avere una visione più realistica di se stessi e delle proprie capacità genitoriali. Serve un ambiente familiare stabile e coerente dove entrambi i genitori seguano la stessa direzione e siano modelli da prendere da esempio. E' importante dare confini e non farsi sottomettere dalle prepotenze del figlio, che magari finora sono state lette esclusivamente come capricci, ma sono segnali di malessere e richieste di aiuto.

Il percorso psicoeducativo è fondamentale anche per gli adulti, che dovranno imparare a focalizzare le attenzioni sugli aspetti positivi che caratterizzano i loro bimbi, così da incentivarne la frequenza, attraverso tecniche di rinforzamento come la token economy, e riconoscere i circoli viziosi per interromperli tempestivamente ed evitare la cronicizzazione del problema.


Dr.ssa Lucia Manzini
Psicologa Psicoterapeuta
a Genova

Dr.ssa Lucia Manzini

Psicologa Psicoterapeuta

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Iscritta all'Ordine degli Psicologi della regione Liguria n. 07/1599 del 7/11/2006

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